breve storia della scrittura creativa

La scrittura creativa ha radici americane. Troviamo le sue origini e le motivazioni educative nel lavoro di un grande pedagogista, John Dewey. All’inizio del XX secolo Dewey sviluppa il suo concetto di “scuola attiva”, ponendo al centro dell’attenzione degli educatori due termini importanti: progressivo e creativo, poiché l'educazione è un processo continuo che dura tutta la vita, è in costante mutamento e nella quale l'esperienza pratica ha un valore determinante.
Partendo da queste basi in America, all'interno delle università, nei primi decenni del Novecento (1915), partono i primi corsi di scrittura narrativa che, non molto tempo dopo, diventano corsi di scrittura creativa, come materie autonome. Nel 1936 nasce l’Iowa Writing Workshop, il master più prestigioso, dove hanno studiato e/o insegnato John Cheever, Kurt Vonnegut, Philip Roth, Tom Coraghessan Boyle, Robert Lowell, Michael Cunningham, Trenton Lee Stewart.



Il principio che sta alla base di questi corsi ed insegnamenti è semplice: si impara a scrivere, scrivendo, misurandosi concretamente con l'elaborazione di un racconto. Questo richiede la presenza di un insegnante con comprovate competenze nella pratica della scrittura; per questo motivo un letterato famoso viene invitato a vivere nella stessa struttura nella quale insegna scrittura creativa, offrendo la sua esperienza agli studenti iscritti al corso e agli aspiranti scrittori.
I corsi di scrittura creativa assumono fin dall'inizio un carattere sperimentale e lasciano tanto spazio alle tendenze letterarie innovative. Alcuni grandi scrittori americani sono usciti proprio dai corsi di scrittura creativa e, a loro volta, ne sono diventati gli insegnanti. Wystan Hugh Auden, Iosif Aleksandrovich Brodsky, Saul Bellow, Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Seward Burroughs, Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Raymond Carver, Howard Hawks, Robert Coover, Joyce Carol Oates, Jonathan Safran Foer, Gary Shteyngart, John Irving, Michael Chabon, Alice Sebold, Richard Ford, Edgar Lawrence Doctorow, Kazuo Ishiguro, Ian McEwan e tanti altri poeti e scrittori famosi in tutto il mondo si sono laureati o hanno frequentato corsi e master di scrittura creativa.

All'inizio del XXI secolo, tutte le università americane più prestigiose hanno nei loro programmi formativi seminari e master di scrittura creativa (in America i master in scrittura creativa sono 153 rispetto ai 15 negli anni '80 del XX secolo). I corsi di scrittura hanno una diffusione veloce, non solo nelle università e scuole superiori ma anche nelle iniziative degli enti locali, come corsi aperti per chiunque voglia approfondire le proprie capacità espressive. Negli anni '80 del XX secolo l'interesse per la scrittura creativa si sviluppa in modo tale da divenire un vero e proprio business. In questo periodo nascono numerose riviste, pubblicazioni e libri che trattano questo argomento.


Europa

L’insegnamento della scrittura creativa è una realtà consolidata nella maggior parte degli stati europei, anche se in ciascuno di essi si è sviluppata in modo diverso. In alcuni stati, Regno Unito in prima fila e a seguire Germania e Repubblica Ceca, l’insegnamento della scrittura creativa trova ampio spazio all’interno delle università con corsi e lauree legalmente riconosciute e nelle numerose scuole private; negli altri paesi, soprattutto del Mediterraneo, l’offerta formativa si è sviluppata soprattutto nelle scuole private che, spesso, offrono insegnamenti equivalenti o superiori a quelli accademici, ma il cui diploma non è riconosciuto legalmente.
La Francia, dove la scrittura creativa ha avuto grande diffusione grazie ai pedagogisti Celestin Freinet e Paul Le Bohec, è l’unico stato in cui sia possibile trovare una formazione per i formatori in scrittura creativa.
L'esperienza, le metodologie e le applicazioni si sono sviluppate in maniera diversa in ciascuno stato e ogni scuola presenta decise differenze didattiche. Alcune insegnano più propriamente la tecnica, altre, invece, hanno anche l’ambizione di insegnare a conoscere meglio se stessi attraverso la scrittura, altre ancora ritengono che lo scopo primario delle scuole di scrittura creativa sia di migliorare lo stile di scrittura e, soprattutto, di insegnare a leggere in modo più consapevole e critico. Per favorire relazioni e lo scambio di esperienze e per mettere a confronto i vari programmi, sin dal 2005, tra le varie scuole europee si sono sviluppate reti di comunicazione, come ad esempio la European Network of Creative Writing Programmes (ENCWP).
A Madrid, nel 2010, sette tra le maggiori scuole si sono unite nell’Associazione Europea di Scrittura Creativa (European Association of Creative Writing) con l’obiettivo di migliorare la didattica attraverso uno scambio di idee, contenuti e metodologie.

Italia

La scrittura creativa in Italia nasce a metà degli anni ottanta del XX secolo, grazie all’iniziativa di alcuni scrittori che attivarono i primi corsi. Il primo a inaugurare corsi di scrittura creativa è Raffaele Crovi che, nel 1984 presso il Teatro Verdi di Milano, ne introduce l’insegnamento seguendo la tradizione delle università statunitensi. L’anno successivo cede il testimone a Giuseppe Pontiggia. Pochi anni dopo, nel 1988, a Roma nasce la "Scuola di scrittura Omero", prima scuola di scrittura creativa. Il primo corso è tenuto da Vincenzo Cerami, noto scrittore e sceneggiatore. Nel 1989 a Firenze viene fondata la Scuola di "Semicerchio. Rivista di poesia comparata", la prima a nascere come scuola di poesia, poi estesa alla narrativa, che ha ospitato lezioni di premi Nobel, Pulitzer, premi Strega e premi Viareggio ed è stata frequentata da autori poi emersi sulla scena nazionale. Verso la metà degli anni novanta in Italia la scrittura creativa diventa un vero e proprio fenomeno culturale. Un po’ ovunque nella penisola nascono scuole e laboratori di scrittura creativa ed è un boom anche di libri e manuali di scrittura. Sono, infatti, di questo periodo le principali scuole italiane: nel 1993Giulio Mozzi fonda a Padova la “Piccola scuola di scrittura creativa” presso il circolo “Lanterna Magica”, nel 1994 a TorinoAlessandro Baricco con alcuni colleghi apre la “Scuola Holden” e negli anni immediatamente successivi a Venezia inizia la sua attività il “Laboratorio di scrittura creativa” presso il circolo “Walter Tobagi”, mentre a Trieste viene avviato il progetto di scrittura “Parola per parola” e a Milano, prima presso lo Zelig, poi al Teatro dell'Arte, “Bartleby - Pratiche della scrittura e della lettura” di Giampaolo Spinato, da cui nascerà l'associazione “Bartleby Factory”. Accanto a queste scuole nascono numerose iniziative di enti privati e associazioni che propongono corsi, seminari e laboratori più o meno articolati, fra cui notevole quello molto strutturato della scuola di narrativa di Raul Montanari, a Milano, che porta numerosi allievi alla pubblicazione con i più grandi editori italiani.
Solo recentemente, e con un ritardo di quasi un secolo rispetto alle università americane, alcune università, all'interno delle facoltà di lettere o scienze della comunicazione, e alcuni insegnanti di istituti medi superiori hanno inserito la scrittura creativa nei loro programmi.

Scrittura e creatività

La scrittura creativa nasce dall’applicazione della potenzialità creativa, presente in forme diverse in tutte le persone e che consente di elaborare soluzioni nuove, inedite ed originali nei vari contesti della vita, alla scrittura. Tale applicazione produce degli elaborati in cui sono presenti gli elementi tipici della creatività stessa intesi come: fantasia, invenzione, immaginazione, originalità. Lo scrittore creativo dal primo istante in cui pensa ad una storia fino a quando ne scrive la scena finale deve far uso di tutti e cinque i sensi poiché l’immaginazione creativa viene alimentata dalla capacità di tradurre la realtà in modo inedito e dall’abilità di usare la fantasia per rielaborare in modo originale le conoscenze acquisite con precedenti esperienze dirette o indirette (ad esempio di lettura). Proust a tale proposito sosteneva che: ”il vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi”. Un elemento basilare e costitutivo della scrittura creativa sono le idee le quali si sviluppano attraverso due fasi, una divergente, l’altra convergente: nella prima fase la mente è libera di viaggiare senza confini all’interno di mondi fantastici, possibili e impossibili; nella seconda fase, invece, le idee vengono raccolte, scelte, analizzate e selezionate. L'altro elemento fondamentale della scrittura creativa è lo stile. Nella scrittura creativa le emozioni e i sensi si combinano producendo storie che riescono a conquistare per la loro particolarità l’attenzione del lettore; la scrittura creativa collega il pensiero, le emozioni e le sensazioni (reali o immaginate) di chi scrive con quelli di chi legge attraverso un ponte empatico che ha come punto di partenza la fantasia, la capacità e l’ispirazione dello scrittore e come punto di arrivo l’immaginazione, l'interpretazione e la rielaborazione del lettore. 
(...)

Dibattito sull'insegnamento della scrittura creativa

La domanda che si pongono tanti è: si può insegnare a scrivere un romanzo? È vero che la predisposizione per la scrittura è una attitudine personale ma è altresì vero che il talento non si presenta sempre in maniera evidente. Il talento è una qualità che va coltivata e sviluppata una volta scoperta. E come per qualunque altra disciplina artistica, anche per la creatività letteraria esistono dei metodi che aiutano a verificare e potenziare le proprie capacità.
Nei paesi anglosassoni l’insegnamento della scrittura creativa è ormai un’abitudine consolidata e viene inserita in quasi tutti i percorsi formativi e scolastici, soprattutto quelli umanistici. Nonostante questo, sulle tecniche e sui metodi di insegnamento della scrittura creativa si sono aperti vari dibattiti nel mondo letterario internazionale e molti hanno scritto articoli esprimendo opinioni contrarie all'insegnamento.
“... Uno scrittore privo di talento non può evolvere uno stile letterario di qualche merito. [...] Non credo che si possa insegnare a scrivere a chi già non possiede talento letterario. Solo in quest'ultimo caso (se esiste del talento) un giovane autore può essere aiutato a trovare se stesso, a liberare il proprio linguaggio dai cliché, a eliminare le goffaggini, ad abituarsi a cercare con risoluta pazienza la parola giusta, la sola che potrà trasmettere con la massima precisione l'esatta sfumatura e intensità del suo pensiero.”

Nonostante ci sia un grande numero di programmi accademici e percorsi privati di scrittura creativa in tutto il mondo, molte persone pensano che la scrittura creativa non possa essere insegnata. Kay Boyle, nota scrittrice e insegnante, direttrice del programma di scrittura creativa a San Francisco per sedici anni, ha dichiarato: “tutti i programmi di scrittura creativa dovrebbero essere aboliti per legge”.

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