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Visualizzazione dei post da gennaio, 2023

Calligrafia: architettura leggera

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  Prova di carattere di Massimo Celani "la calligrafia è una architettura leggera" (in ricordo di Eugenio Anselmo e di Demetrio Bruno)   Giovanni Battista Palatino, nato a Rossano Calabro nel 1515 (?), letterato, copista e soprattutto calligrafo. Il “calligrafo dei calligrafi”, come lo definirono i suoi contemporanei. Un sintetizzatore di stili, molto presente a Stanley Morison (l’inventore del Times New Roman) che lo definì il teorico della cancelleresca. Oggi diremmo type-writer o type-designer. Ma che mestiere è? A chiunque capiti di scrivere un testo con un programma di video scrittura realizza ciò che la macchina da scrivere, col suo monotype, occultava: esiste un ventaglio di caratteri, di fonts, con le grazie o senza (si pensi ad esempio a Gill Sans, che sta per Sans Serif, vale a dire senza grazie, specifica collegata a Eric Gill uno dei più affermati designer del secolo scorso), spesso presenti in varie “famiglie”. Che alle canoniche opzioni tondo, corsi

Prova di carattere

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  Civis romano  ( calligrafo a Rossano ) il sonetto figurato di Palatino ovvero l'invenzione del rebus “LIBRO NEL QUALE S’INSEGNA A SCRIVER OGNI SORTE LETTERA ANTICA ET MODERNA” DI GIOVAMBATTISTA PALATINO (EDIZIONE CORRETTA DEL 1550)

Foto, calli, grafie

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  Foto, calli, grafia di Marcello Walter Bruno   La scrittura a macchina sta a quella manuale come la fotografia sta alla pittura e al disegno: daremo l’aura solo a ciò che sembra provenire in-mediatamente (cioè senza medium tecnologicamente avanzato, senza automa) dal corpo? Roland Barthes, nel percorso che va dalle Variazioni sulla scrittura (1971) a La camera chiara (1980), rinnova le paure e le speranze che già erano state di Walter Benjamin: la sua “risalita al corporeo” fa dell’atto muscolare della scrizione ( scription ) il luogo in cui il soggetto si rende visibile attraverso la riconoscibilità del gesto (che avrebbe nella firma, per definizione illeggibile, il suo suggello e sigillo identitario), mentre il carattere automatico della tecnologia fotografica farebbe sparire l’autorialità a tutto vantaggio del referente (il corpo della persona fotografata, benché ridotto allo stato di spettro, di revenant ). Ecco dunque la supremazia del pre-tecnologico appoggiarsi su un

Emmevubi (pratiche di scrittura)

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 a cura di Andrea Amoroso e Massimo Celani per la sede  di emmevubì reload dì all'autista di Preite che devi scendere alla fine di questo rettilineo (angolo campetto di basket AIAS / prima traversa via nazionale)