Anticreatività e creatività omeopatica
di Enzo Gentile
Massimo, il quadro è questo: Enzina (ndr: iperonimo
della consorte Francesca) giace su una poltrona con una gamba a dir poco (!)
ingessata. No, non stava facendo motocross "supra l'acquedotto".
Semplicemente (…), mentre aspettava che Giulio entrasse in classe, ha messo un
piede in fallo -mi si scusi la volgare allusione- e… frattura TRIPLA della
tibia. Io, l'uomo più riguardato del mondo (non foss'altro che per memoria di
alcuni terrificanti proverbi di mia nonna tipo "Vento di fessura, vento di
sepoltura"), sono stato dimesso avantieri dall'ospedale per polmonite.
Assumo medicine ad un ritmo tale da non aver tempo praticamente per altro (per
queste poche righe "salto" due dosi di antibiotico, certamente quelle
che mi avrebbero garantito una pronta guarigione). Dunque brevemente. Video sulla
creatività, non me ne vengono in mente.
Mi sovvengono invece due video divertenti che non saprei accomunare in altro modo che non sia la presa in giro - esercitata in modi, tempi e contesti diversissimi - di alcuni stereotipi. Quel po' di creatività che ancora mi residuava prima del recente ricovero, l'ho talvolta sfruttata per parodiare (trad.: paraculare) appunto stereotipi, luoghi comuni, oleografie di vario genere. Per me che ho strenuamente cercato la più stereotipata delle vite possibili, è una sorta di anti-creatività, una creatività omeopatica, un rafforzamento anticorpale. Nel primo video il Quartetto Cetra in versione twist, alle prese con lo stereotipo dell'invenzione, della novità, del "team di scienziati", il tutto all'interno di uno spot pubblicitario che dichiara - stereotipizzandoli e parodiandoli con levità deliziosa - i destinatari propri e del prodotto. Il secondo video è di Caparezza. La cifra stilistica è ovviamente diversissima: siamo nello sguaiato d'autore, in Puglia, ai giorni nostri. Caparezza è già di per sé, in qualche modo, un anticreativo, o comunque un creativo non proprio convenzionale. Anche in questo caso l'obiettivo sono - mutatis mutandis - le magnifiche sorti e progressive: "Sulla terra è guerra tra poveri, non c'è posto se ti ricoveri", come ottimizzare (pardon) il poco spazio a disposizione? Semplice: "Con uno shuttle stiamo mandando cacca nello spazio. Extraterrestri, (…) voi siete artisti, fate i cerchi nel grano. Noi, cacca nello spazio". Baci.
Mi sovvengono invece due video divertenti che non saprei accomunare in altro modo che non sia la presa in giro - esercitata in modi, tempi e contesti diversissimi - di alcuni stereotipi. Quel po' di creatività che ancora mi residuava prima del recente ricovero, l'ho talvolta sfruttata per parodiare (trad.: paraculare) appunto stereotipi, luoghi comuni, oleografie di vario genere. Per me che ho strenuamente cercato la più stereotipata delle vite possibili, è una sorta di anti-creatività, una creatività omeopatica, un rafforzamento anticorpale. Nel primo video il Quartetto Cetra in versione twist, alle prese con lo stereotipo dell'invenzione, della novità, del "team di scienziati", il tutto all'interno di uno spot pubblicitario che dichiara - stereotipizzandoli e parodiandoli con levità deliziosa - i destinatari propri e del prodotto. Il secondo video è di Caparezza. La cifra stilistica è ovviamente diversissima: siamo nello sguaiato d'autore, in Puglia, ai giorni nostri. Caparezza è già di per sé, in qualche modo, un anticreativo, o comunque un creativo non proprio convenzionale. Anche in questo caso l'obiettivo sono - mutatis mutandis - le magnifiche sorti e progressive: "Sulla terra è guerra tra poveri, non c'è posto se ti ricoveri", come ottimizzare (pardon) il poco spazio a disposizione? Semplice: "Con uno shuttle stiamo mandando cacca nello spazio. Extraterrestri, (…) voi siete artisti, fate i cerchi nel grano. Noi, cacca nello spazio". Baci.
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