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  1. Fiducia questo difficile alfabeto
    Vertrauen, dieses schwerste ABC

    su un verso di Hilde Domin

    l'abc della fiducia
    di Marina Machì
    Un post-it giallo. E vuoto, Come cominciara a scrivere? con quale gesto della mano? Come rompere il silenzio provocato dal post caricato da Antonio e posto sulla soglia di questo blog? Pongo allora una questione preliminare che credo sia pertinente a un laboratorio di scrittura "anticreativa". Si può apprendere la fiducia, così come s'impara a scrivere?

    "Fiducia, questo difficile alfabeto" era uno slogan della campagna elettorale di Paolo Palma (anno?). Massimo, che lavorava in quell'agenzia (e di cui mi fidavo al punto di sposarlo), mi svelò che in realtà si trattava di una citazione.
    Era un verso di una poetessa tedesca, poco conosciuta in Italia, ma bravissima e (parzialmente) tradotta da Gio Batta Bucciol, grazie all'opera meritoria di Gianni Scalia che in quegli anni andava disegnando quel gioiello di collana editoriale chiamata "in forma di parole". A me piacque, non era uno slogan come tutti gli altri e Paolo Palma col suo fare pensoso e la faccia da cagnolone buono lo indossava perfettamente. C'è poi da dire che i testi della Domin mi ricordavano il mio amato Pedro Salinas. Più tardi realizzai che l'associazione d'idee era più che fondata.
    Ecco la domanda, per come se la pone Hans-Georg Gadamer:
    "si deve proprio apprendere la fiducia? Si può apprenderla come s'impara a scrivere? Come se uno potesse vivere senza fiducia; nell'altro che uno capisce, nelle parole che tutti conoscono, nel mondo che c'è in loro? Eppure qui la fiducia è definita come qualcosa che si deve apprendere e dall'inizio. Come può essere andato perduto quest'elemento semplicissimo che sta alla base di tutto ciò che dura nella vita, di ogni discorso durevole: l'ABC. Lo si può semplicemente reimparare? Come qualcosa di cui non siamo esperti o che abbiamo disimparato?
    Così scriveva Gadamer nel 1982.

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